Varietà dimenticate

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Varietà dimenticate

Cotture lente per cibi poveri dal gusto complesso

Ricette che raccontano sinfonie dimenticate, che non hanno un gusto unico, ma sono fatte di sapori articolati che persistono e cambiano. Cibi dal gusto composito, dalle lunghe preparazioni e dalle cotture lente per una cucina del disomogeneo, fatta di scarti, di avanzi e di varianti. Ecco allora la riscoperta della fracchiata, con farine di legumi “rotti” ed insaporiti con pesce, peperoni ed aglio; lo sciroppo al tamarindo dal sapore esotico ed in voga sin dal 1898, anno in cui venne lanciato sul mercato nell’elegante bottiglia quadrata con firma autografata del suo inventore. E poi il brodo d’ossa con le sue 18 ore di cottura; la torta di pane dove, come dicevano le nonne, ognuno passa e lascia qualcosa; il diaframma, taglio di scarto eppure così saporito e gustoso; la torta diplomatica, il dolce della domenica, il dolce fuori moda che in ogni strato racchiude una sensazione, una consistenza, un gusto differente. Questo progetto vuole essere un inno alla varietà, un omaggio a quelle ricette che raccontano sinfonie di sapori racchiuse in un unico piatto.

“Ci siamo evoluti in un mondo in cui l’uniformità cromatica è una rarità
(pietre, terre, tronchi e vegetazioni presentano sempre colori variegati).
L’industrializzazione ha trasformato la tinta unita da evento eccezionale
in fatto quotidiano.”

— Cromorama, Riccardo Falcinelli

Category:

Food

Credits:

Set stylist: Marta Gentile (Studio Kind)

Food stylist: Fosca Piccinelli (Life in cucina)

Postproduction: Studio Kind